Un Piano di Sicurezza è un documento che definisce le misure per garantire la salute e la sicurezza durante i lavori, in conformità con le normative vigenti.
Inizia con una introduzione che illustra gli obiettivi, il contesto dell’intervento e le normative di riferimento.
Segue con le considerazioni generali che stabiliscono i principi di sicurezza e le responsabilità di ciascun soggetto coinvolto.
L’analisi dei rischi identifica i pericoli specifici legati alle attività previste, mentre le misure di sicurezza descrivono le soluzioni preventive adottate per proteggere i lavoratori.
Il piano include anche la gestione delle emergenze, con le procedure per il primo soccorso e l’evacuazione, e prevede un monitoraggio e verifica continuo per garantire l’efficacia delle misure di sicurezza.
Un Piano di Sicurezza generalmente si compone delle seguenti sezioni principali:
- INTRODUZIONE AL PIANO
- Considerazioni generali
- A) IDENTIFICAZIONE DELL’OPERA
- Ubicazione cantiere
- Descrizione area cantiere
- Descrizione dei lavori
- B) INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI
- Committenti
- Soggetti con compiti di sicurezza
- Soggetti con compiti diversi
- Imprese
- Lavoratori autonomi
- C) ANALISI DEI RISCHI
- Confini
- Opere aeree
- Opere interrate
- Interferenze verso l’esterno
- Interferenze dall’esterno
- Altri rischi specifici
- D) SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE
- Organizzazione del cantiere
- Layout di cantiere
- Fasi di lavorazione
- E) INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI
- Interferenze all’interno
- Interferenze all’esterno
- F) MISURE DI COORDINAMENTO COLLETTIVO
- Misure generali
- Misure specifiche
- G) COOPERAZIONE, COORDINAMENTO E INFORMAZIONE
- Cooperazione
- Coordinamento
- Informazione
- H) GESTIONE EMERGENZE
- Norme da seguire in caso di infortuni
- Procedure da seguire in caso di pericolo
- I) DURATA DELLE LAVORAZIONI
- Pianificazione dei lavori
- Diagramma di Gantt
- J) COSTI DELLA SICUREZZA
- Costi ordinari
- Costi speciali
- K) ALLEGATI
- Documentazione amministrativa
- Documentazione tecnica
Ogni sezione del piano è essenziale per creare un ambiente di lavoro sicuro e per garantire il rispetto delle normative di sicurezza.
INTRODUZIONE AL PIANO
L’introduzione al piano di sicurezza rappresenta la sezione iniziale di un documento in cui vengono presentati gli scopi, gli obiettivi e le finalità del piano stesso. In questa parte, si descrive brevemente il contesto dell’intervento (tipo di lavori, ubicazione, durata) e si sottolinea l’importanza di garantire la sicurezza e la salute di tutte le persone coinvolte nel progetto, conformemente alle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro (come il Decreto Legislativo 81/08).
Inoltre, l’introduzione fornisce una panoramica delle principali misure preventive, dei rischi da considerare e dei dispositivi di protezione da adottare. È una sezione che stabilisce la visione complessiva del piano e il suo scopo, ovvero quello di ridurre i rischi, prevenire incidenti e creare un ambiente di lavoro sicuro per tutti i soggetti coinvolti.
Considerazioni Generali
Le considerazioni generali nell’introduzione di un Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) forniscono una visione d’insieme delle principali problematiche di sicurezza che potrebbero emergere durante l’esecuzione dei lavori. Questa sezione serve a inquadrare il progetto da un punto di vista generale, prima di entrare nei dettagli operativi e organizzativi del cantiere. Le considerazioni generali includono:
Obiettivo del Piano: Il PSC ha lo scopo di garantire la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori e delle persone coinvolte nel cantiere, nonché di prevenire i rischi durante le diverse fasi del progetto. Esso deve rispettare le normative di sicurezza previste dalla legislazione vigente, assicurando che tutte le operazioni siano eseguite in conformità con i principi di prevenzione e protezione.
Ambito e Applicabilità: Viene specificato che il PSC si applica a tutte le fasi del cantiere, dalla preparazione e allestimento fino alla conclusione dei lavori. Si sottolinea che il piano non solo si riferisce alle attività previste, ma anche ai rischi derivanti dall’interazione tra le diverse fasi e tra le imprese che operano contemporaneamente nel cantiere (coordinamento tra più imprese).
Normativa di Riferimento: Riferimento al Decreto Legislativo 81/08 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro) e altre leggi o regolamenti locali pertinenti.
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A) IDENTIFICAZIONE DELL’OPERA
La sezione “Identificazione dell’opera” del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) è una parte fondamentale del documento che fornisce informazioni generali relative all’opera oggetto del cantiere. In questa sezione vengono identificati vari aspetti del progetto, tra cui:
Ubicazione cantiere
La descrizione dell’ubicazione del cantiere nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) fornisce informazioni precise sul luogo in cui si svolgeranno i lavori, al fine di garantire una corretta gestione delle attività e un’adeguata sicurezza. In questa sezione vengono generalmente incluse le seguenti informazioni:
Coordinate geografiche: Talvolta, si forniscono anche le coordinate GPS (latitudine e longitudine) per garantire una localizzazione precisa, utile soprattutto per cantieri situati in zone isolate o difficilmente raggiungibili.
Indirizzo completo: Viene specificato l’indirizzo esatto dell’area di cantiere, comprensivo di numero civico, via, codice postale, città e provincia.
Questo dato è fondamentale per la gestione logistica e la sicurezza, permettendo una rapida individuazione del sito in caso di emergenze o interventi di controllo.
Descrizione area cantiere
Questa sezione serve a fornire una panoramica chiara e concisa dell’opera in modo che tutte le parti coinvolte nel cantiere (committente, impresa, coordinatore della sicurezza) abbiano una comprensione comune del progetto e delle sue caratteristiche principali.
Superficie complessiva: Viene indicata la dimensione totale dell’area in metri quadrati (mq) o ettari. Questo dato è fondamentale per pianificare la suddivisione in diverse zone operative (ad esempio, zone di lavoro, stoccaggio materiali, deposito attrezzature, ecc.).
Formazione del terreno: Si descrive la conformazione del terreno, ad esempio se il cantiere è su terreno pianeggiante, in pendenza o collinare. La topografia è importante perché influisce sulle modalità di scavo, movimentazione dei materiali e sistemazione delle strutture temporanee.
Condizioni geologiche e idrogeologiche: Se il sito presenta caratteristiche geologiche particolari (come terreni instabili, presenza di falde acquifere, rischio di frane), queste vengono dettagliate per prevedere le necessarie misure di sicurezza. Questo aspetto è importante per la scelta delle tecniche di fondazione e di costruzione.
Fattori ambientali: Vengono indicate eventuali problematiche ambientali, come la presenza di aree verdi, corsi d’acqua o altre caratteristiche che possano influenzare il cantiere, come il rischio di inquinamento, rumore o polveri.
Descrizione dei lavori
La descrizione dei lavori nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) è una sezione fondamentale che fornisce una panoramica dettagliata delle attività previste all’interno del cantiere. La descrizione deve essere chiara e precisa per garantire una gestione sicura del cantiere, aiutando i vari soggetti coinvolti (committenti, imprese, lavoratori, coordinatori della sicurezza) a comprendere le operazioni da eseguire, i rischi associati e le misure preventive da adottare. La sezione generalmente include:
Descrizione sintetica dell’opera: Viene fornita una breve descrizione del progetto, indicando se si tratta di una nuova costruzione, una ristrutturazione, una manutenzione straordinaria, o altre tipologie di intervento.
Destinazione finale: Viene specificato l’uso finale dell’opera, come ad esempio residenziale, commerciale, industriale, infrastrutturale, ecc.
Fasi principali dei lavori: Una panoramica delle fasi del cantiere, dalle operazioni preliminari (pulizia e preparazione del terreno) alla realizzazione delle strutture principali, fino alla finitura e alla consegna finale.
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B) INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI
La descrizione sull’individuazione dei soggetti nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) si concentra sull’identificazione e sulle responsabilità delle persone e delle entità coinvolte nel cantiere. Ogni figura ha compiti specifici per garantire la sicurezza durante l’esecuzione dei lavori, e questa sezione del PSC serve a definire chiaramente i ruoli e le responsabilità di ciascun soggetto. La descrizione sommaria include:
Committenti
Responsabilità: Il committente è il soggetto che finanzia il progetto e ha la responsabilità generale di garantire che il cantiere sia gestito in conformità alle normative di sicurezza. Deve nominare il Coordinatore per la Sicurezza e assicurarsi che il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) venga redatto e applicato correttamente.
Obblighi: Fornire tutte le informazioni necessarie al Coordinatore per la Sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione, verificare che i lavori siano svolti in sicurezza e che le imprese rispettino le normative.
Soggetti con compiti di sicurezza
Questi soggetti hanno responsabilità dirette per la gestione e il controllo della sicurezza sul cantiere. La loro funzione principale è quella di garantire la protezione dei lavoratori e la conformità alle normative di sicurezza. Questi soggetti sono direttamente coinvolti nell’implementazione, supervisione e monitoraggio delle misure di sicurezza.
Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione (CSP)
- Compiti di sicurezza: Il CSP è responsabile della redazione del PSC, che identifica e valuta i rischi per la sicurezza derivanti dalle diverse fasi del cantiere e dalle interazioni tra le imprese.
- Responsabilità: Analizzare i rischi, proporre misure preventive e protettive, e definire le modalità di coordinamento delle attività in fase progettuale. Deve garantire che le disposizioni di sicurezza siano integrate nel progetto.
Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE)
- Compiti di sicurezza: Il CSE è responsabile dell’applicazione del PSC durante l’esecuzione dei lavori. Supervisiona e coordina la sicurezza nel cantiere durante la realizzazione dell’opera, monitorando i rischi e assicurando l’adozione delle misure preventive.
- Responsabilità: Monitorare che le misure di sicurezza vengano rispettate, effettuare controlli regolari, coordinare la sicurezza tra le imprese e aggiornare il PSC in caso di modifiche.
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)
- Compiti di sicurezza: Il RSPP è nominato da ciascuna impresa esecutiva e ha il compito di gestire e supervisionare la sicurezza all’interno dell’impresa stessa.
- Responsabilità: Identificare i rischi specifici per ogni attività, elaborare procedure di sicurezza, formare i lavoratori e attuare le misure preventive e correttive.
Medico Competente
- Compiti di sicurezza: Il medico competente ha il ruolo di monitorare la salute dei lavoratori e intervenire in caso di esposizione a rischi sanitari specifici.
- Responsabilità: Effettuare visite mediche periodiche per accertare l’idoneità dei lavoratori a svolgere le proprie mansioni, monitorare l’esposizione a fattori di rischio (come polveri, rumori, sostanze chimiche) e gestire gli aspetti sanitari legati alla sicurezza.
Lavoratori
- Compiti di sicurezza: Ogni lavoratore ha il dovere di seguire le misure di sicurezza stabilite nel PSC e nelle procedure interne dell’impresa.
- Responsabilità: Utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI), rispettare le normative di sicurezza, segnalare situazioni di pericolo e collaborare con i responsabili della sicurezza.
Soggetti senza compiti diretti di sicurezza
Questi soggetti non sono direttamente responsabili della gestione della sicurezza, ma la loro azione può comunque influire sul rispetto delle normative di sicurezza e sul buon andamento del cantiere. Pur non essendo direttamente coinvolti nella supervisione delle pratiche di sicurezza, devono comunque collaborare per garantire un ambiente di lavoro sicuro.
Progettista
- Compiti di sicurezza: Il Progettista è il professionista che sviluppa il progetto architettonico, strutturale, impiantistico o di altro tipo per l’opera. Sebbene non abbia responsabilità dirette in materia di sicurezza sul cantiere, la sua funzione è cruciale nella fase di progettazione per prevedere soluzioni che riducano i rischi durante la realizzazione dell’opera.
- Responsabilità:
- Il progettista deve assicurarsi che il progetto rispetti le normative di sicurezza, inclusi gli aspetti strutturali, di accessibilità, e le condizioni di lavoro sicure per i cantieri.
- Deve collaborare con il Coordinatore per la Sicurezza in fase di progettazione (CSP) per fornire tutte le informazioni necessarie per una valutazione completa dei rischi e per l’individuazione delle misure di sicurezza.
- Sebbene non sia direttamente coinvolto nella gestione della sicurezza nel cantiere, il progettista ha il compito di prevedere soluzioni tecniche che minimizzino i pericoli, come ad esempio l’uso di materiali sicuri, la progettazione di strutture facilmente accessibili, la gestione degli spazi di lavoro in modo da prevenire rischi, ecc.
Geologo
- Compiti di sicurezza: Il Geologo è coinvolto nel progetto soprattutto nella fase preliminare, studiando le caratteristiche del terreno e le condizioni geologiche dell’area in cui si costruisce. Sebbene non abbia compiti di sicurezza diretti nel cantiere, il suo lavoro è fondamentale per valutare i rischi geologici e per fornire informazioni essenziali al fine di prevenire incidenti legati a instabilità del terreno o fenomeni come frane, smottamenti, o cedimenti.
- Responsabilità:
- Fornire al CSP e agli altri progettisti una valutazione accurata delle condizioni del terreno e delle problematiche geologiche potenziali.
- Sulla base della sua analisi, il geologo può suggerire interventi specifici per migliorare la stabilità del sito e per prevenire rischi geologici (ad esempio, tramite rinforzi strutturali del terreno, sistemazioni per il drenaggio dell’acqua, ecc.).
- Fornire consulenze tecniche in caso di problemi geologici o di rischio durante l’esecuzione dei lavori, ma non ha un ruolo di supervisione diretta sulla sicurezza operativa nel cantiere.
Direttore dei lavori
- Compiti di sicurezza: Sebbene non abbia compiti diretti in merito alla sicurezza, il Direttore dei Lavori è comunque coinvolto nel coordinamento delle operazioni. Deve assicurarsi che le attività siano conformi al progetto e alle normative, ma la sua principale funzione è legata all’aspetto tecnico ed esecutivo dell’opera.
- Responsabilità: Verificare che i lavori vengano eseguiti secondo i piani progettuali e che le operazioni non interferiscano con la sicurezza.
Imprese Esecutrici e Subappaltatori
- Compiti di sicurezza: Ogni impresa esecutiva e subappaltatore è obbligata a rispettare il PSC e a garantire la sicurezza nelle proprie attività, ma non ha il compito di coordinare la sicurezza a livello di cantiere, che è di competenza del CSE.
- Responsabilità: Applicare le misure di sicurezza relative alle proprie attività, fornire DPI ai lavoratori, nominare un RSPP e formare adeguatamente i lavoratori.
Lavoratori autonomi
Il lavoratore autonomo di cui all’art. 2222 del Codice civile è, secondo la definizione che ne fornisce l’art. 89 del D.Lgs. 81/2008, “la persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell’opera senza vincolo di subordinazione”. Non è un’impresa, e perciò non è soggetto all’obbligo di elaborare il POS.
Ma tanto il PSC che il POS delle imprese esecutrici che si avvalgono degli autonomi devono includere la loro attività e regolarla in modo dettagliato.
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C) ANALISI DEI RISCHI
Nel contesto della sicurezza nei cantieri, il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro) identifica una serie di rischi specifici che devono essere valutati e gestiti per garantire la sicurezza dei lavoratori. Questi rischi riguardano principalmente le attività svolte in cantiere e le condizioni ambientali. Di seguito, un elenco dei principali rischi:
Confini
Ecco un elenco sintetico dei principali rischi legati ai confini del cantiere:
- Accesso non autorizzato: Persone esterne che entrano nel cantiere senza permesso, esponendosi a pericoli.
- Caduta di materiali o oggetti: Rischio che materiali o attrezzi escano dai confini, colpendo persone o beni esterni.
- Interferenze con la viabilità pubblica: Conflitti con il traffico veicolare o pedonale vicino ai confini.
- Disturbi ad attività o edifici vicini: Vibrazioni, rumore o polveri che impattano le strutture o le attività adiacenti.
- Esposizione a pericoli per terzi: Passanti o veicoli vicini esposti a polveri, rumore o materiali proiettati.
- Danni ambientali: Fuoriuscita di sostanze pericolose che contaminano suolo, acque o aria oltre i confini.
- Furti o atti vandalici: Intrusioni che portano a furti di attrezzature o danni alle strutture.
- Crolli o cedimenti verso l’esterno: Cedimenti di strutture o scavi che interessano aree esterne.
Questi rischi richiedono misure di prevenzione come recinzioni, segnaletica adeguata, protezioni fisiche, monitoraggi e sorveglianza.
Opere aeree
Ecco un elenco sintetico dei rischi legati alle opere aeree circostanti il cantiere:
- Contatto con linee elettriche aeree: rischio di elettrocuzione o incendio.
- Danneggiamento delle linee telefoniche o di telecomunicazione: interruzione delle comunicazioni.
- Interferenza con condutture del gas: rischio di fughe di gas, incendi o esplosioni.
- Danneggiamento di altre infrastrutture aeree (es. condotte idriche, illuminazione): rischio di allagamenti o mancanza di illuminazione.
- Caduta di materiali su infrastrutture aeree: rischio di danni o interruzione dei servizi essenziali.
Questi rischi richiedono misure di prevenzione come mappature, segnaletica, distanze di sicurezza e protezioni fisiche.
Opere interrate
Ecco un elenco sintetico dei principali rischi legati alle opere interrate in prossimità del cantiere:
- Danneggiamento di condutture del gas: rischio di fughe di gas, esplosioni o incendi.
- Rottura di tubazioni idriche: rischio di allagamenti e danneggiamento delle strutture.
- Interferenza con reti fognarie: rischio di contaminazione, cattivi odori e problemi igienici.
- Danneggiamento di cavi elettrici sotterranei: rischio di elettrocuzione e interruzioni di corrente.
- Interferenza con linee telefoniche o di telecomunicazione: rischio di interruzione dei servizi di comunicazione.
- Cedimento del terreno: rischio di instabilità o crolli nelle aree di scavo.
Questi rischi richiedono mappatura preventiva, segnaletica e tecniche di scavo sicure per evitare danni e incidenti.
Interferenze verso l’esterno
Ecco un elenco sintetico delle principali interferenze verso l’esterno derivanti dalle attività di cantiere:
- Interferenze con la viabilità pubblica: ostacoli al traffico veicolare o pedonale causati da transito di mezzi pesanti, aree di lavoro o detriti.
- Rischio per i passanti: esposizione di pedoni a caduta di materiali, polveri o rumori eccessivi.
- Danneggiamento di infrastrutture pubbliche: possibile compromissione di strade, marciapiedi, reti elettriche, idriche o del gas vicine al cantiere.
- Impatto acustico: rumori generati da macchinari o lavorazioni che disturbano le attività e le abitazioni vicine.
- Emissione di polveri o sostanze nocive: dispersione nell’ambiente di materiali che possono causare inquinamento o danni alla salute.
- Vibrazioni: propagazione di vibrazioni che possono danneggiare edifici o disturbare le attività vicine.
- Limitazioni all’accesso di aree circostanti: ostruzioni temporanee che ostacolano il normale accesso ad attività commerciali o abitazioni.
- Rischi per attività adiacenti: interferenze con cantieri vicini o altre attività produttive.
Per minimizzare queste interferenze, è necessaria una pianificazione accurata, segnaletica adeguata e il rispetto delle norme di sicurezza e di impatto ambientale.
Interferenze dall’esterno
Ecco un elenco sintetico delle principali interferenze dall’esterno che possono influenzare un cantiere:
- Interferenze con la viabilità pubblica: traffico veicolare o pedonale che ostacola l’accesso al cantiere o ne aumenta i rischi operativi.
- Presenza di infrastrutture aeree: linee elettriche, telefoniche o del gas che limitano le attività o aumentano i rischi di contatto.
- Infrastrutture interrate: tubazioni idriche, fognature o cavi elettrici che potrebbero essere danneggiati dagli scavi o richiedere modifiche ai piani operativi.
- Attività produttive adiacenti: lavorazioni o movimentazioni di mezzi che possono creare conflitti con le attività del cantiere.
- Edifici e strutture confinanti: rischi di danni strutturali o di disturbo causati da vibrazioni o lavorazioni.
- Conflitti con aree residenziali: richieste di limitazione di rumore, polveri o orari di lavoro per non disturbare la comunità.
- Condizioni meteorologiche: vento, pioggia o altri eventi atmosferici che possono influenzare la sicurezza e le operazioni di cantiere.
- Impatto ambientale: presenza di corsi d’acqua, aree protette o vincoli ambientali che impongono restrizioni.
- Accesso di persone non autorizzate: rischi di intrusioni da parte di curiosi o vandali.
- Sovrapposizione con altri cantieri: interferenze operative con attività di costruzione vicine.
Queste interferenze richiedono una valutazione preventiva e un piano di gestione integrato per garantire la sicurezza e la continuità delle attività.
Altri rischi specifici
Ecco un elenco sintetico di altri rischi specifici che possono verificarsi in un cantiere:
- Cadute dall’alto: rischio di infortuni per chi lavora su impalcature, tetti, scale o strutture sopraelevate.
- Rischi da macchinari e attrezzature: lesioni dovute a uso di gru, escavatori, trapani, seghe, etc.
- Movimentazione manuale dei carichi: sforzi eccessivi o posture scorrette che causano lesioni muscoloscheletriche.
- Rischi da esposizione a sostanze pericolose: amianto, polveri, vernici o sostanze chimiche che possono causare malattie professionali.
- Rischio elettrico: contatti con impianti elettrici, linee aeree o cavi malisolati.
- Incendi ed esplosioni: rischio legato a materiali infiammabili, gas o impianti elettrici.
- Rischi legati alla vibrazione e al rumore: danni all’udito o disturbi da vibrazioni eccessive di macchinari.
- Crolli e cedimenti di strutture: instabilità di scavi, ponteggi, impalcature o edifici in costruzione.
- Rischi psicologici: stress, stanchezza, conflitti o pressione dovuti all’intensità del lavoro.
- Interferenze con la viabilità: ingombri di veicoli e attrezzature che bloccano il traffico o creano pericoli per i passanti.
Ogni rischio richiede misure preventive specifiche, come l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), la formazione adeguata e una corretta gestione dei processi.
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D) SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE
La sezione Scelte Progettuali ed Organizzative del Piano di Sicurezza descrive le strategie e le soluzioni adottate per garantire un’organizzazione sicura ed efficiente del cantiere. Essa comprende tre sottosezioni principali:
Organizzazione del Cantiere
Illustra come è strutturato il cantiere per garantire sicurezza e operatività.
Contenuti principali:
- Definizione delle aree funzionali (es. deposito materiali, uffici, aree di lavoro).
- Percorsi e accessi (per mezzi, materiali e personale).
- Misure di sicurezza generali, come segnaletica e procedure di emergenza.
Layout di cantiere
Fornisce una rappresentazione grafica e descrittiva della disposizione fisica del cantiere.
Contenuti principali:
- Planimetria che evidenzia la posizione di attrezzature, macchinari, servizi igienici, vie di fuga e altre strutture.
- Indicazione delle zone di rischio e delle misure di mitigazione adottate.
- Organizzazione degli spazi per evitare interferenze tra lavorazioni.
Fasi di lavorazione
Specifica le fasi operative del progetto, indicando l’ordine e le modalità di esecuzione delle attività.
Contenuti principali:
- Elenco cronologico delle fasi lavorative (es. scavi, fondazioni, strutture, finiture).
- Analisi dei rischi specifici di ciascuna fase.
- Procedure di sicurezza e risorse necessarie per ogni fase.
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E) INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI
La sezione Interferenze tra le Lavorazioni del Piano di Sicurezza analizza e gestisce i rischi derivanti dalle sovrapposizioni tra attività svolte all’interno e all’esterno del cantiere. L’obiettivo è garantire la sicurezza di tutti gli operatori e prevenire incidenti derivanti da queste interazioni.
Interferenze all’interno
Riguarda le interferenze tra diverse attività che si svolgono contemporaneamente all’interno del perimetro del cantiere.
Esempi:
- Lavorazioni in sovrapposizione (es. carpenteria e impiantistica nello stesso ambiente).
- Condivisione di spazi ristretti o accessi comuni.
- Interferenze tra macchinari o attrezzature utilizzate da squadre diverse.
Misure di prevenzione:
- Pianificazione temporale delle attività per ridurre sovrapposizioni.
- Segnaletica chiara e delimitazione delle aree di lavoro.
- Coordinamento tra le squadre operative.
Interferenze all’esterno
Analizza le interazioni tra il cantiere e l’ambiente esterno, incluse le attività che coinvolgono aree pubbliche o spazi adiacenti al cantiere.
Esempi:
- Traffico pedonale o veicolare nelle vicinanze.
- Uso di gru o macchinari che si estendono oltre i confini del cantiere.
- Rumore, polvere o vibrazioni che possono influire sulle attività circostanti.
Misure di prevenzione:
- Percorsi dedicati per il transito dei mezzi del cantiere.
- Barriere fisiche e segnaletica di avviso per delimitare l’area.
- Coordinamento con enti locali o aziende coinvolte.
Obiettivo della sezione: La gestione delle interferenze punta a minimizzare i rischi derivanti dalle sovrapposizioni, garantendo una pianificazione sicura delle lavorazioni e una convivenza armoniosa tra il cantiere e l’ambiente circostante.
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F) MISURE DI COORDINAMENTO COLLETTIVO
La sezione Misure di Coordinamento Collettivo del Piano di Sicurezza descrive le azioni e le soluzioni progettate per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori attraverso interventi generali e specifici che coinvolgono l’intero cantiere. L’obiettivo è ridurre i rischi collettivi, promuovere un ambiente di lavoro sicuro e facilitare la gestione coordinata delle attività.
Misure generali
Riguardano le disposizioni trasversali che si applicano a tutte le lavorazioni del cantiere, indipendentemente dalle attività specifiche.
Esempi:
- Installazione di sistemi di recinzione e delimitazione delle aree di cantiere.
- Creazione di vie di fuga e percorsi sicuri per il transito dei lavoratori.
- Fornitura e posizionamento di segnaletica di sicurezza (es. divieti, avvisi di pericolo).
- Organizzazione delle aree comuni, come spogliatoi, servizi igienici e zone ristoro, garantendo condizioni igieniche adeguate.
- Formazione e informazione per tutti i lavoratori sulle norme di sicurezza.
Misure specifiche
Sono interventi mirati a fronteggiare rischi particolari legati a specifiche lavorazioni o condizioni del cantiere.
Esempi:
- Protezioni collettive contro le cadute dall’alto (es. parapetti, reti anticaduta).
- Sistemi di aspirazione per ridurre l’esposizione a polveri o fumi durante lavorazioni specifiche.
- Barriere acustiche per ridurre l’impatto del rumore su lavoratori e ambienti esterni.
- Coordinamento delle attività in sovrapposizione per evitare interferenze.
- Procedure di emergenza specifiche per particolari attività a rischio (es. utilizzo di sostanze pericolose).
Obiettivo della sezione: Garantire un approccio organizzato e globale alla sicurezza in cantiere, coordinando le azioni collettive per prevenire incidenti e mitigare i rischi, migliorando la tutela di tutti i lavoratori.
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G) COOPERAZIONE, COORDINAMENTO E INFORMAZIONE
La sezione Cooperazione, Coordinamento e Informazione del Piano di Sicurezza descrive le strategie e le attività adottate per assicurare che tutti i soggetti coinvolti nel cantiere collaborino in modo efficace, siano coordinati nelle loro azioni e ricevano informazioni adeguate per operare in sicurezza.
COOPERAZIONE
La cooperazione riguarda il contributo congiunto di tutti i soggetti coinvolti per raggiungere gli obiettivi di sicurezza e salute sul lavoro.
Esempi:
- Condivisione di risorse e strumenti per prevenire rischi comuni.
- Rispetto delle procedure condivise per la gestione delle emergenze.
- Partecipazione attiva a riunioni periodiche sulla sicurezza.
COORDINAMENTO
l coordinamento si riferisce all’organizzazione e gestione delle attività per evitare sovrapposizioni rischiose e garantire l’armonizzazione tra le varie lavorazioni in cantiere.
Esempi:
- Pianificazione temporale delle lavorazioni per evitare interferenze.
- Gestione delle sovrapposizioni tra attività di diverse imprese.
- Supervisione da parte del Coordinatore per la Sicurezza per garantire il rispetto del Piano.
INFORMAZIONE
L’informazione si focalizza sulla trasmissione chiara e completa delle istruzioni, dei rischi e delle misure di prevenzione ai lavoratori e ai responsabili delle attività.
Esempi:
- Consegna del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) a tutte le imprese coinvolte.
- Riunioni informative sui rischi specifici di ogni fase lavorativa.
- Segnaletica e documentazione di supporto per identificare i rischi e le misure preventive.
Obiettivo della sezione: Garantire un ambiente di lavoro sicuro attraverso una stretta collaborazione, una pianificazione integrata e una comunicazione efficace tra tutti i soggetti operanti in cantiere.
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H) GESTIONE EMERGENZE
La sezione Gestione Emergenze del Piano di Sicurezza definisce le procedure da adottare per affrontare situazioni di emergenza in cantiere, con l’obiettivo di ridurre i rischi per i lavoratori e contenere gli effetti degli eventi imprevisti. Questa sezione include indicazioni operative e organizzative in caso di infortuni o pericoli imminenti.
Norme da seguire in caso di infortuni
Indica le azioni immediate da intraprendere per garantire il soccorso rapido ed efficace a un lavoratore infortunato.
Contenuti principali:
- Valutazione della situazione: Controllare la sicurezza dell’area prima di intervenire.
- Chiamata ai soccorsi: Contattare il 118 fornendo informazioni chiare (tipo di infortunio, numero di persone coinvolte, posizione).
- Primo soccorso: Applicare le tecniche di soccorso (se formati) in attesa dei professionisti.
- Documentazione dell’evento: Annotare i dettagli per l’eventuale relazione agli enti competenti.
Procedure da seguire in caso di pericolo
Specifica le azioni da compiere in presenza di situazioni che rappresentano un pericolo imminente per la sicurezza.
Contenuti principali:
- Allarme e evacuazione: Attivare l’allarme e seguire le vie di fuga verso i punti di raccolta sicuri.
- Interruzione delle attività: Fermare immediatamente le lavorazioni e mettere in sicurezza le attrezzature.
- Segnalazione del pericolo: Informare il responsabile della sicurezza e, se necessario, i vigili del fuoco o altre autorità.
- Misure preventive: Isolare l’area per evitare ulteriori rischi e attuare le misure previste nel Piano di Sicurezza.
Obiettivo della sezione: Questa sezione mira a fornire un riferimento chiaro e operativo per gestire efficacemente le emergenze, riducendo i danni a persone, attrezzature e strutture e garantendo il rispetto delle normative in materia di sicurezza.
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I) DURATA DELLE LAVORAZIONI
La sezione Durata delle Lavorazioni del Piano di Sicurezza fornisce una panoramica dettagliata della pianificazione temporale del progetto, indicando i tempi stimati per ciascuna fase lavorativa e la loro organizzazione complessiva. Questa sezione include due aspetti fondamentali: la pianificazione dei lavori e il diagramma di Gantt.
Pianificazione dei lavori
Definisce la sequenza delle attività da svolgere, specificando la durata prevista per ciascuna e le eventuali sovrapposizioni o dipendenze tra le fasi.
Contenuti principali:
- Elenco delle lavorazioni con durata stimata.
- Suddivisione in fasi principali e sottofasi.
- Vincoli temporali, come date di inizio e fine, festività e condizioni meteorologiche prevedibili.
- Risorse allocate per ciascuna fase, garantendo il rispetto dei tempi stimati.
Diagramma di Gantt
Rappresenta graficamente la pianificazione temporale delle attività, mostrando la durata, le interconnessioni e la sequenza cronologica delle lavorazioni.
Contenuti principali:
- Barre temporali che indicano l’inizio, la durata e la fine delle attività.
- Interconnessioni tra le attività, come dipendenze (es. una fase non può iniziare prima della conclusione di un’altra).
- Identificazione di eventuali attività critiche che influenzano la durata complessiva del progetto (percorso critico).
- Visualizzazione delle risorse impiegate nelle diverse fasi.
Obiettivo della sezione: Questa sezione garantisce una gestione strutturata e chiara dei tempi di lavorazione, minimizzando ritardi e conflitti organizzativi. Il diagramma di Gantt, in particolare, è uno strumento chiave per monitorare e coordinare l’avanzamento delle attività in tempo reale.
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J) COSTI DELLA SICUREZZA
La sezione Costi della Sicurezza del Piano di Sicurezza analizza e quantifica i costi previsti per garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, distinguendoli in costi ordinari e costi speciali. Questa distinzione aiuta a identificare gli oneri connessi alla sicurezza, separandoli dagli altri costi di realizzazione dell’opera.
Costi ordinari
Sono i costi relativi alle misure di sicurezza standard previste per le attività lavorative ordinarie e ricorrenti in cantiere.
Esempi principali:
- Fornitura e manutenzione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) come caschi, guanti e occhiali.
- Installazione e manutenzione di segnaletica di sicurezza.
- Realizzazione di parapetti, ponteggi e altre protezioni collettive.
- Formazione e informazione obbligatoria dei lavoratori in materia di sicurezza.
Costi speciali
Riguardano le misure straordinarie o specifiche richieste da particolari condizioni del cantiere o dalle caratteristiche dell’opera da realizzare.
Esempi principali:
- Impianti speciali di aspirazione o filtrazione per lavorazioni con sostanze pericolose.
- Barriere acustiche o altre misure per mitigare l’impatto sull’ambiente esterno.
- Presenza di squadre di pronto intervento in lavorazioni ad alto rischio.
- Costi legati a misure di emergenza straordinarie o a condizioni climatiche particolari (es. coperture temporanee).
Obiettivo della sezione: Fornire una stima dettagliata e trasparente dei costi necessari per garantire la sicurezza nel cantiere, distinguendo tra interventi di routine e misure aggiuntive, al fine di rispettare le normative e tutelare la salute dei lavoratori.
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K) ALLEGATI
La sezione Allegati del Piano di Sicurezza raccoglie tutta la documentazione di supporto necessaria per completare e validare il piano. Gli allegati sono suddivisi in due categorie principali: documentazione amministrativa e documentazione tecnica, fornendo sia informazioni normative che dettagli tecnici utili alla gestione del cantiere.
Documentazione amministrativa
Comprende i documenti che attestano l’idoneità delle imprese e dei lavoratori coinvolti, nonché il rispetto degli obblighi normativi.
Contenuti principali:
- Certificati di regolarità contributiva (DURC).
- Nomine dei responsabili della sicurezza (Coordinatore per la Sicurezza, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione).
- Dichiarazioni di conformità alle normative vigenti.
- Elenco delle imprese e degli eventuali subappaltatori con i relativi dati identificativi.
- Polizze assicurative per responsabilità civile e infortuni.
Documentazione tecnica
Raccoglie i materiali tecnici necessari per l’attuazione delle misure di sicurezza e la pianificazione delle attività.
Contenuti principali:
- Planimetrie del cantiere con layout di sicurezza e zone operative.
- Diagrammi e schemi, come il diagramma di Gantt per la pianificazione delle lavorazioni.
- Relazioni tecniche sui rischi specifici (es. valutazione dei rischi chimici, acustici o da vibrazioni).
- Specifiche tecniche e manuali d’uso delle attrezzature e dei dispositivi di protezione.
- Elenco delle misure di prevenzione e protezione adottate.
Obiettivo della sezione: Questa sezione ha lo scopo di fornire un riferimento completo e dettagliato per tutte le informazioni amministrative e tecniche che supportano il Piano di Sicurezza, garantendo la conformità alle normative e facilitando il controllo e la gestione delle attività in cantiere.
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Come creare, modificare ed eliminare un allegato